La Cooperativa sociale Insubria Assistenza Medicina e Salute è accreditata presso l’ASL Varese per l’erogazione dei servizi ADI (assistenza domiciliare integrata) gratuiti su tutto il territorio della provincia, attraverso il sistema dei voucher socio-sanitari emessi dai distretti di Busto Arsizio, Castellanza, Gallarate e Tradate.

Potremo esserti di aiuto per districarti in tempi rapidi tra le leggi e le normative e ottenere in tempi rapidi l’assistenza di cui hai bisogno e necessità.

Per richiedere i servizi INSUBRIA Medicina Salute e Assistenza non dovete fare altro che scriverci all’indirizzo mail  busto@insubriassistenza.it  oppure telefonare al numero  tel: 0331 333733 . Troveremo immediatamente la soluzione che fa per voi.

La Legge 833/78, istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale, ispirandosi ai principi dell’OMS secondo i quali “L’assistenza sanitaria di base rappresenta il primo livello di contatto degli individui, della famiglia e della comunità con il sistema sanitario in un quadro di effettiva partecipazione”, ha garantito, da un lato, l’unitarietà della gestione e del governo dei servizi sanitari (Unità Sanitaria Locale) e dall’altro ha promosso la strutturazione di una rete di servizi il più vicino possibile al luogo di vita delle persone  attraverso la “medicina primaria” diffusa sul territorio e organizzata in modo da essere legata alla comunità locale. La stessa legge ha conseguentemente proposto un modello di assistenza primaria fondato sul Medico e Pediatra di famiglia, convenzionati con il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) e scelti liberamente dal cittadino.

Il Progetto Obiettivo “Tutela della Salute degli Anziani 1994-1996” indicava l’attivazione dei servizi di assistenza domiciliare integrata (ADI) come obiettivo prioritario ed ipotizzava lo sviluppo di servizi di ospedalizzazione domiciliare (OD) a più elevato contenuto sanitario con l’obiettivo di trattare a domicilio una percentuale di pazienti su tutti i ricoveri ospedalieri.

Il Decreto Legislativo n. 229/99 recante “Norme per la razionalizzazione del servizio sanitario nazionale” e i precedenti Dlgs.502/92 recante“ Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell’art. 1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421” e il Dlgs. n.517/99, indica l’assistenza Domiciliare Integrata (ADI) tra le funzioni e le risorse garantite dai distretti sociosanitari la cui organizzazione è disciplinata dalle regioni.

La Legge 328 dell’8 novembre 2000 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” prevede che il Fondo nazionale per le politiche sociali determini ogni anno una quota economica esplicitamente destinata al sostegno domiciliare di persone anziane non autosufficienti, con particolare riferimento a «progetti integrati tra assistenza e sanità, realizzati in rete con azioni e programmi coordinati tra soggetti pubblici e privati, volti a sostenere e a favorire l’autonomia delle persone anziane e la loro permanenza nell’ambiente familiare».

Il DPCM 14 Febbraio 2001 – Atto di indirizzo e coordinamento in materia di prestazioni socio-sanitarie Stabilisce che le cure domiciliari come modalità di risposta ai bisogni delle persone in condizione di non autosufficienza si avvalgono  anche di prestazioni di assistenza sociale e del supporto familiare ovvero il bisogno clinico viene valutato anche sotto il profilo funzionale e sociale tramite idonei strumenti atti a consentire una diagnosi multidimensionale e la presa in carico della persona con definizione di un completo programma assistenziale di carattere socio-sanitario. Le Regioni nell’ambito della programmazione degli interventi socio-sanitari determinano gli obiettivi, le funzioni, i criteri di erogazione nonché i criteri di finanziamento avvalendosi del concerto della Conferenza permanente per la programmazione sanitaria e socio-sanitaria regionale secondo quanto previsto dal D.lgs 502/92

Il DPCM 29 novembre 2001 – Definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza inserisce le Cure domiciliari nell’ambito dell’assistenza distrettuale da attuarsi secondo le seguenti tipologie di attività:

  • assistenza programmata a domicilio (assistenza domiciliare integrata, assistenza programmata domiciliare comprese le varie forme di assistenza infermieristica territoriale);
  • attivita’ sanitaria e sociosanitaria rivolta a pazienti nella fase terminale (domiciliare);
  • attivita’ sanitaria e sociosanitaria rivolta alle persone con infezione da hiv (domiciliare)

I successivi Piani Sanitari Nazionali (PPSSNN) ribadiscono che l’assistenza territoriale domiciliare, l’ospedalizzazione domiciliare e l’assistenza domiciliare programmata e integrata della rete dei Medici di Medicina Generale (MMG) rientrano nei Livelli essenziali e uniformi di assistenza, da garantire in uguale misura e intensità su tutto il territorio nazionale e confermano che deve essere il Distretto a coordinare tutte le attività extraospedaliere di assistenza sanitaria di base e specialistiche (erogate con modalità sia residenziali sia intermedie, ambulatoriali e domiciliari) oltre alle attività di assistenza sanitaria a rilevanza sociale e a quelle a elevata integrazione sociosanitaria. Viene anche dichiarato che «l’uso appropriato delle risorse disponibili rende imprescindibile privilegiare forme di cura domiciliari» e che «la casa è il miglior luogo di prevenzione, cura e riabilitazione». Inoltre riguardo l’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), viene affermata l’esigenza di definire tipologie differenziate di risposta in ragione della prevalenza dei bisogni sanitari e sociali e della loro intensità.

 

Gli Accordi collettivi Nazionali della Medicina Generale e della Pediatria di libera Scelta del 2005 e del 2009 individuano tre forme di assistenza domiciliare:

  1. assistenza domiciliare integrata (ADI);
  2. assistenza domiciliare programmata nei confronti dei pazienti non ambulabili (ADP);
  3. assistenza domiciliare nei confronti di pazienti ospiti in residenze protette e collettività (ADR)